Jay Ramier, nato Jacky Ramier, è un artista multidisciplinare autodidatta che combina pittura, video installazioni e musica nonché uno dei fondatori della scena di urban art europea. Partendo dalle sue radici caraibiche, si è dedicato alla rappresentazione dei neri all’interno della società e della cultura eurocentrica francesce.
La sua poetica affronta l’imponente tema della diaspora panafricana, dalla costa orientale dell’Africa sino al continente americano, soffermandosi tanto sulle afflizioni e sulle sofferenze quanto sul senso dell’umorismo, sulla capacità di resistenza e sulla creatività, espressa attraverso la musica e un alternativo uso della lingua. Accostando l’antico immaginario popolare a un più moderno concetto pop, la sua opera metaforica e caricaturale risulta fortemente contaminata da elementi contemporanei. Jay, appartenente alla prima generazione di graffiti writers, fonda assieme a SKKI © e Ash2 la Badbc (Bad boy crew) influenzando la scena dei graffiti europea; la crew, grazie a una profonda comprensione del contesto sociologico ed all’influenza che questo esercita sul processo creativo ed estetico, sviluppa presto un proprio stile e una personale sensibilità preferendo il gesto alla forma.
Membri dell’avanguardia della graffiti e urban art, hanno ampiamente influenzato una giovane generazione di graffitisti nell’esporre in spazi differenti dalle strade cittadine e nel rivolgersi a un pubblico di più ampio respiro. L’interesse di Jay nelle pratiche contemporanee lo ha portato a utilizzare anche strumenti informatici ed altre tecnologie. Ha da sempre dimostrato grande interesse per la musica R&B ed è un grande esperto della black music post XXI secolo nonché un profondo conoscitore dell’hip hop, utilizza infatti regolarmente questa sua conoscenza degli anni ‘80 e ‘90 nelle sue opere.
Jay Ramier è cocreatore e autore di molti progetti editoriali locali come la prima fanzine internazionale di hip hop Zulu Letters (Parigi), o la prima rivista di street art Backjumps (Berlino). È il direttore artistico e autore del progetto concettuale Afrikadaa, una rivista creata nel 2010 dedicata agli artisti africani e altre tematiche. Ha anche pubblicato un libro Mouvement. Du terrain vague au Dance-floor 1984—89 e attualmente sta lavorando alla sua prima monografia prevista per il 2015. Le sue ultime opere ruotano attorno al retaggio della propria ascendenza, partendo dai pochi elementi familiari che è riuscito a recuperare.
Black Suprematism
(Portraits of 21st century Negro)
Mixed media
2015
Black Suprematism
(Portraits of 21st century Negro)
Mixed media
2015