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MARTHA COOPER

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Martha Cooper è una fotografa e fotoreporter che si è specializzata nel ritrarre la scena dei graffiti e della
street art da più di trentacinque anni. Le sue pubblicazioni includono Subway Art, una collaborazione con Henry Chalfant, R.I.P.: Memorial Wall Art, Hip Hop Files 1980-1984, We B*Girlz, Street Play, New York State of Mind, Tag Town, Going Postal e Tokyo Tattoo 1970. Vive a Manhattan ma la si può facilmente incontrare ai festival di street art di tutto il mondo.
I suoi viaggi si possono seguire sull’account Instagram @marthacoopergram.
 
Nel 1978 ero una dei 15 fotografi nello staff del New York Post, un quotidiano che aveva sede a Lower Manhattan. Giravamo in auto, in attesa di essere inviati in missione dal caporedattore via radio (i telefoni cellulari non c’erano ancora).
 
Oltre a coprire le notizie dell’ultimo momento, dovevamo cercare di fotografare scatti casuali chiamati “scatti meteo”. Così – mentre tornavo verso il Post ogni giorno per sviluppare le mie pellicole – ho cominciato a seguire un percorso attraverso Alphabet City (Avenue A, B, C, D) per vedere se riuscivo a trovare qualcosa di interessante. Al tempo, il quartiere era pieno di lotti vacanti e di edifici abbandonati, inquietanti per gli adulti, ma attraenti per i bambini. Ho cominciato a fare foto di bambini che ci giocavano in modo creativo, spesso con giocattoli ricavati dai rifiuti.
 
Un giorno un ragazzo mi mostrò un quaderno con alcuni bozzetti spiegandomi che si stava esercitando a dipingere il suo nome, HE3, sui muri. Per la prima volta capii che i tag che vedevo dappertutto erano in realtà dei soprannomi. Mi affascinava l’idea che i ragazzi studiassero il loro tag prima di scriverlo in pubblico. He3 si è offerto di presentarmi a un re, che si è rivelato essere Dondi, e Dondi mi ha fatto entrare nel mondo affascinante dei graffiti. Nel 1980, ho lasciato il mio posto ben pagato al giornale, per poter dedicare più tempo a cercare di fotografare i treni dipinti di fresco. Alcuni pensavano che fosse una follia, ma è una
decisione che non ho mai rimpianto.

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Girls dancing to disco music from bar
Lower Eastside
1978

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Futura
Break piece
1980

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Futura
1983

15c3446_CentroOff_Graffiti_INT_Page_036_Image_0001

Dondi
whole car
Children of the Grave Again
1980

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Dondi’s bedroom
1980

15c3446_CentroOff_Graffiti_INT_Page_038_Image_0001

Freshly painted Wild Style wall in Riverside Park
1983

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Dondi in yard (silhouette)
1980

MARTHA COOPER

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Martha Cooper è una fotografa e fotoreporter che si è specializzata nel ritrarre la scena dei graffiti e della
street art da più di trentacinque anni. Le sue pubblicazioni includono Subway Art, una collaborazione con Henry Chalfant, R.I.P.: Memorial Wall Art, Hip Hop Files 1980-1984, We B*Girlz, Street Play, New York State of Mind, Tag Town, Going Postal e Tokyo Tattoo 1970. Vive a Manhattan ma la si può facilmente incontrare ai festival di street art di tutto il mondo.
I suoi viaggi si possono seguire sull’account Instagram @marthacoopergram.
 
Nel 1978 ero una dei 15 fotografi nello staff del New York Post, un quotidiano che aveva sede a Lower Manhattan. Giravamo in auto, in attesa di essere inviati in missione dal caporedattore via radio (i telefoni cellulari non c’erano ancora).
 
Oltre a coprire le notizie dell’ultimo momento, dovevamo cercare di fotografare scatti casuali chiamati “scatti meteo”. Così – mentre tornavo verso il Post ogni giorno per sviluppare le mie pellicole – ho cominciato a seguire un percorso attraverso Alphabet City (Avenue A, B, C, D) per vedere se riuscivo a trovare qualcosa di interessante. Al tempo, il quartiere era pieno di lotti vacanti e di edifici abbandonati, inquietanti per gli adulti, ma attraenti per i bambini. Ho cominciato a fare foto di bambini che ci giocavano in modo creativo, spesso con giocattoli ricavati dai rifiuti.
 
Un giorno un ragazzo mi mostrò un quaderno con alcuni bozzetti spiegandomi che si stava esercitando a dipingere il suo nome, HE3, sui muri. Per la prima volta capii che i tag che vedevo dappertutto erano in realtà dei soprannomi. Mi affascinava l’idea che i ragazzi studiassero il loro tag prima di scriverlo in pubblico. He3 si è offerto di presentarmi a un re, che si è rivelato essere Dondi, e Dondi mi ha fatto entrare nel mondo affascinante dei graffiti. Nel 1980, ho lasciato il mio posto ben pagato al giornale, per poter dedicare più tempo a cercare di fotografare i treni dipinti di fresco. Alcuni pensavano che fosse una follia, ma è una
decisione che non ho mai rimpianto.

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Girls dancing to disco music from bar
Lower Eastside
1978

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Futura
Break piece
1980

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Futura
1983

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Dondi
whole car
Children of the Grave Again
1980

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Dondi’s bedroom
1980

15c3446_CentroOff_Graffiti_INT_Page_038_Image_0001

Freshly painted Wild Style wall in Riverside Park
1983

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Dondi in yard (silhouette)
1980